Lo scoccare di ogni ora a Berna, romantica capitale svizzera, ha un'atmosfera tutta particolare. L'appuntamento per i turisti, ma non mancano gli avventori locali, è ad ogni ora sotto la torre dell'orologio, o Zytglogge (faceva parte delle mura che circondavano la città nel XIII secolo), per assistere allo scandire del tempo. Curioso il meccanismo che risale al 1530: un gallo dorato che canta tre volte (per qualche secondo si sentono le note di God Save The Queen, l'inno inglese che è stato inno nazionale svizzero fino al 1870), un uomo che gira la clessidra e Hans von Thann, la figura cavalleresca in cima alla torre, i cui colpi di martello marcano il tempo.
Tutta la città è legata a aneddoti popolari. Così anche attorno alle fontane cinquecentesche sono state costruite delle belle storie. Tra queste, l'ornamentale Kindlifresserbrunnen posta nella Kornhausplatz, con una grottesca figura, un orco che mangia dei bambini. Secondo alcune teorie, potrebbe essere il re del tempo Krono oppure un'immagine carnevalesca destinata solo a spaventare i piccoli disobbedienti. Si dice che qui siano stati sepolti i bambini nati dalle relazioni clandestine tra monaci e monache che tramite un canale sotterraneo finivano direttamente nel fiume Aare. Un'altra leggenda racconta che l'acqua di questa fontana, nella notte di Natale, si trasforma in vino, durante i rintocchi della mezzanotte. Ma non si deve bere perché è dedicata al diavolo. É curioso, poi, il fatto che, fino al 1870, non c'era acqua nelle abitazioni. Le famiglie avevano a disposizione solo 3 litri d'acqua potabile al giorno e un litro e mezzo di vino. Persino negli ospedali veniva servito il vino.
Lo stesso nome della capitale (può essere comodamente raggiunta in automobile o in treno, grazie allo Swiss Pass, biglietto all-in-one per treni, autobus e battelli in tutta la Svizzera) è legato ad una leggenda. Pare che il nome Berna orologi uomo prezzi ("Bärn" in dialetto locale) fu dato alla città dal duca Berchtold V di Zähringen dopo una battuta di caccia, avvenuta nelle foreste che circondavano la sua nuova città, e nella quale la sua prima preda fu proprio un orso. Altri dicono che la prima preda fu un coniglio ma il Duca mentì a favore di un simbolo più vigoroso e forte.
Sulla scia di queste storie si va alla scoperta del centro storico (dal 1983 patrimonio mondiale dell'Unesco) con le altre fontane, le facciate in mattoni e gli scorci che aprono sull'Aare. Anche se i mezzi pubblici funzionano alla perfezione, vale la pena andare a piedi, per fermarsi qua e là anche tra le botteghe ricavate in vecchie cantine: gli architetti della vecchia Berna orologi on line costruirono nel medioevo su entrambi i lati dei vicoli, sotto ad ogni casa, una cantina per le provviste. Oggi in quegli ambienti vi si trovano boutique di moda, gallerie d'arte e enoteche. Si gira sotto i portici (le arcate sono chiamate Lauben), lunghi ben 6 km, tra le più lunghe passeggiate coperte per lo shopping in Europa.